lunedì 6 agosto 2007

SENZA PAROLE. QUALCHE CONSIDERAZIONE SUL CONCETTO DI MULTICULTUALISMO

Roma,2 agosto 2007
Con una sentenza che definire "shock" è un eufemismo la Suprema Corte di Cassazione ha confermato la sentenza emessa in secondo grado dalla Corte di Appello di Bologna, che aveva assolto il padre, la madre ed il fratello di Fatima, una rgazza di origine magrebina.
I tre (di religione islamica) avevano ripetutamente picchiato la ragazza e l'avevano legata, segregandola in casa, per punirla "per la frequentazione di un amico e, più in generale, per il suo stile di vita, non conforme alla loro cultura".
Esaminando le motivazioni addotte dalla Corte di Cassazione per giustificare la sentenza si legge che "nessun vizio è riscontrabile(...), dall'istruttoria dibattimentale del primo giudizio era emerso con certezza che Fatima, terrorizzata dalle possibili ritorsioni dei familiari perché non si era recata al lavoro incontrandosi con un uomo, aveva minacciato di suicidarsi"; i familiari sarebbero dunque stati costretti a legarla per evitare che la ragazza commettesse "atti di autolesionismo".
Inoltre, per quanto riguarda le violenze e le percosse inflitte a Fatima, non sussiste la "piena abitualità delle condotte violente", perchè la ragazza era stata picchiata in "tre soli episodi nell'arco della vita (...), peraltro tutti motivati da comportamenti della figlia ritenuti scorretti e quindi non esprimenti il necessario requisito di volontà di sopraffazione e disprezzo".

Fonti utilizzate:

Questa grottesca vicenda induce ad alcune riflessioni circa il concetto di "multiculturalismo".
Esso ha avuto enorme successo e diffusione, e parte dall'assunto che tutte le culture hanno pari dignità e meritano pari considerazione, in quanto affermare che una cultura è superiore ad un'altra equivarrebbe ad un atto di razzismo, e poichè uno Stato che si definisce democratico non può essere razzista deve impegnarsi nel rispetto delle varie identità culturali presenti sul suo territorio.
Mi sembra chiaro che la sentenza che ha assolto i familiari di Fatima sia figlia di questa concezione.
Apparentemente il concetto di multiculturalismo sembra un esempio di civiltà,ma la realtà e ben diversa.
Come ha scritto un grande liberale come Piero Ostellino, il problema è che esso protegge le culture e le comunità anzichè proteggere gli individui.
Secondo Ostellino la distinzione è fra l'idea di società individualistica e liberale "e quella comunitaristica e illiberale di una certa (in)cultura nostrana mascherata da solidarismo"; il concetto da difendere è dunque quello "della sacralità della Persona, indipendentemente dal colore della pelle, dall'appartenenza a una cultura e a una comunità. Altro che razzismo. Esattamente il contrario, contro l'ipocrisia del politicamente corretto che, con «la protezione delle culture e delle comunità anziché degli individui», finisce con l'essere paradossalmente, quanto inconsapevolmente, una sorta di razzismo alla rovescia".
E' chiaro.
Se anzichè proteggere gli individui si proteggono le culture e le comunità vuol dire che se ad esempio nel mondo islamico la donna è discriminata una donna che proviene da quel mondo secondo il multiculturalismo non può vedere riconosciuti i propri diritti, al contrario di quanto avviene per una donna di origine occidentale, perchè la cultura della comunità alla quale appartiene va protetta e preservata, e poichè non può essere messa in discussione perchè "politicamente scorretto" viene di fatto resa impermeabile al diritto vigente e ai principi liberali sui quali si fonda la nostra civiltà.
Non ho mai capito perchè se scrivo il "Mein Kampf" sono un pazzoide e le mie idee vengono (giustamente) guardate con sdegno, mentre se per assurdo gli stessi identici concetti fossero tramandati da secoli e fossero approvati e applicati da un vasto numero di persone allora quelle idee verrebbero elevate allo status di "cultura da rispettare".
La verità è che esistono principi di natura universale (non riconducibili ad una particolare tradizione religiosa) quali il rispetto dell'individuo e delle sue libertà fondamentali,che non possono essere un privilegio riservato a pochi ma che devono essere garantiti a tutti,ad ogni latitudine ed in ogni epoca storica. Questo deve fare uno stato che si definisce liberale,civile e democratico, garantire la sacralità della persona e delle sue libertà individuali,non proteggere indistintamente culture e comunità indipendentemente da quali principi e quali regole vigono al loro interno.
Perchè, come ha giustamente affermato Ayaan Hirsi Ali, ogni «identità collettiva» - nazionalista, razzista, culturale o religiosa - non è altro che un campo di concentramento nel quale scompaiono la sovranità e la libertà degli individui.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Se leggi tutti i post che inserisco fai le ore piccole ;)

Anonimo ha detto...

Beh,ma ultimamente dormo molto poco!:-)

Anonimo ha detto...

Il problema è a monte. La difesa della società contro l'individuo esiste perché lo stato deve proteggere se stesso.
Proteggere l'individuo significa proteggere le sue proprietà. Il che significa annichilire lo Stato. Invece gli stati si fondano sul concetto di "diritto pubblico superiore al diritto privato" e sul concetto di "sovranità nazionale".
Il che, tradotto in soldoni significa che fanno quello che gli pare perché loro sono la cosa più importante tra tutte. Un pò come il Party Orwelliano...
Ritenendo legittimo qualunque abuso codificato tramite leggi, poi si incappa nella difficoltà di giudizio in casi di multiculturalismo. Il multiculturalismo in ottica libertaria non crea problemi. E' il discorso che facevo quando facevo notare che i neri in sudafrica hanno sempre avuto pieni diritti.
Quelli legittimamente concessi dal legittimo stato sudafricano ai neri.
E così gli ebrei sotto Hitler.
Godevano di TUTTI i sacrosanti diritti degli ebrei in Germania durante il nazismo.
Codificati e messi agli atti.
Quindi perché si lamentavano?

Anonimo ha detto...

Aggiungo che nel 2007 in Italia, la Corte di Cassazione oltre a decidere queste cazzate, perde anche tempo, stipendiata da noi cittadini, a decidere che Vaffanculo si può dire e "mi fai schifo" invece no.
Ma quand'è che li mandiamo nei campi di cotone??

Anonimo ha detto...

"Ma quand'è che li mandiamo nei campi di cotone??"

Speriamo il più presto possibile!!:-)

Anonimo ha detto...

Grazie ricambio al più presto, inoltre volevo dirti che trovo bellissimo il nome del tuo blog. :)

Anonimo ha detto...

Liberty,la Cassazione è costretta a decidere su queste stronzate perchè per ogni processo sono previsti 3 gradi di giudizio,e se le parti non si accordano prima,tutte le cause finiscono in Cassazione.

E comunque la Cassazione non decide che vaffanculo si può dire e mi fa schifo no,questo è quello che scrivono giornalisti ignoranti.

Anonimo ha detto...

per Liberaliperisraele:
grazie,ma non l'ho scelto io!
Avevo promesso ad una ragazza che se mai mi fossi deciso ad aprire un blog
le avrei fatto scegliere il nome..
Ecco perchè mi ritrovo con "Il bosco dei 100 acri"!!!

per Frank77:
la notizia è stata riportata dai principali mezzi di informazione,compresi gli autorevoli

CORRIERE DELLA SERA
http://www.corriere.it/Primo_Piano/
Cronache/2007/08_Agosto/03
/cassazione_mi_fai_schifo.shtml

LA REPUBBLICA
http://www.repubblica.it/news/
ired/ultimora/2006/
rep_nazionale_n_2419797
.html?ref=hpsbdx2

http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/
cronaca/cassazione-insulto/
mi-fai-schifo/mi-fai-schifo.html

IL MESSAGGERO
http://www.ilmessaggero.it/
articolo.php?id=6448&sez=HOME

oltre che l'ANSA
http://www.ansa.it/opencms/export/site/
notizie/rubriche/inbreve/
visualizza_new.html_127101648.html

Anonimo ha detto...

Gohan,questo non fa che confermare lo stato miserevole dei giornalisti in Italia,che fanno dei titoli da Cronaca Vera.

La Cassazione chiamata a pronunciarsi su un consigliere comunale che nel corso del consiglio aveva detto vaffanculo ad un altro consigliere ha detto che in quel caso non si configurava un reato.

Federico Zuliani ha detto...

Ciao socio! Complimenti, il tuo blog si che è fico! Ma, curiosità, sarà mica stata di P. l'idea del nome?!? Cmq, oltre al blog "serio" zulieofficial, ne ho anche uno più frivolo...

freakzwrestling.blogspot.com...

Anonimo ha detto...

frank77. Sicuramente il caso non è il più generale possibile. Ma ciò non toglie che qualcuno dicendo "mi fai schifo" a qualcun altro si è trovato condannato per qualche motivo. Il che è obbiettivamente avvilente. Il fatto che poi la Corte di cassazione si trovi "costretta" a causa dei tre gradi di giudizio, non è un problema mio, visto che le leggi le fanno loro ed i politici. Perché se fosse per me, la corte di cassazione ed i politici tutti, si troverebbero nei campi di cotone di cui sopra. Invece, il fatto che siano "costretti" a spendere i miei soldi per giudicare se è reato dire vaffanculo o mi fai schifo, è un problema mio, perché non sono in grado di impedire loro di rubarmi soldi per questioni per le quali non doveva partire neppure il primo grado di processo.

Anonimo ha detto...

Liberty,su questo pienamente d'accordo con te.

Purtroppo siamo l'unico paese dove i tre gradi di giudizio sono la norma e non l'eccezione.Purtroppo questo incide sulla certezza del diritto,se un giudice mi condanna in primo grado,e poi mi assolve in appello dove sta la certezza del diritto?

In Italia ci sono troppo pochi campi di cotone,finirebbero subito il lavoro,mandiamoli invece a raccoglier fagiolini:-)

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa a tutti,rispondo solo ora perchè a causa del maltempo che ha colpito il nord per tutta la giornata di ieri la connessione internet non ha funzionato!

per LibertyFighter e Frank77:

Processi interminabili,una mole abnorme di leggi (frutto di un'attività legislativa forsennata,caotica e confusa) che spesso confliggono tra di loro e la cui interpretazione è problematica,incertezza della pena,risarcimenti che non arrivano mai,giudici che fano politica,cittadini che commettono quisquglie che vengono vessati e grandi crimini che restano impuniti...
Direi che sull'elenco di quello che non funziona all'interno del sistema giudiziario italiano siamo tutti d'accordo,così come siamo tutti d'accordo nel dire che manca la volontà politica di attuare quelle riforme strutturali che servirebbero peer migliorarlo...
Quanto alla considerazione di Frank77
"In Italia ci sono troppo pochi campi di cotone,finirebbero subito il lavoro,mandiamoli invece a raccoglier fagiolini:-)"
Hai perfettamente ragione,ma sono sicuro che si ci impegnamo riusciamo a trovare ai nostri politici una collocazione dove risultino più utili rispetto a quando siedono in Parlamento!:-)

Anonimo ha detto...

Per il mio "socio" (Federico Zuliani):
ciao e grazie dei complimenti per il mio blog...
Certo che è veramente ridicolo che io non sapessi che tu avevi un blog e viceversa,visto che siamo in compagnia assieme!
Comunque sì,il nome l'ha scelto proprio lei...
La Paola...
Il tuo blog "frivolo" vado subito a vederlo...

Old Whig ha detto...

Gohan, il tuo sdegno per la sentenza è da me totalmente condiviso. Il tuo articolo è molto interessante e vedo che sul multiculturalismo abbiamo la stessa posizione.
Solo una precisazione riguardo l'ultima frase: non tutte le religioni sono uguali, cioè io sono cattolico, ma non per questo mi sento dentro "un campo di concentramento", anzi (il mio Dio ha detto: "la Verità vi renderà liberi": LIBERI capisci?)!!!
L'Islam ha cariche violente, incivili ed antistoriche come nessuna altra religione al mondo.

Saluti occidentali