Nella vita c'è una stagione per ogni cosa, e la stagione di questo blog è terminata da molto.
Il bosco dei 100 acri (un nome terribile per un blog che originariamente aveva l'ambizione di occuparsi in primis di politica, ne sono sempre stato consapevole) è nato nell'aprile del 2007 sotto il segno dell'entusiasmo. Anche se dalla pubblicazione del primo post ad oggi sono trascorsi otto anni nei fatti, dopo il suo primo biennio di vita, il blog ha subito una metamorfosi piuttosto evidente. I post pubblicati si sono fatti via via sempre più rari, intervallati da lunghissimi periodi di inattività, e il loro contenuto trasudava sempre meno coinvolgimento da parte di chi li scriveva.
Purtroppo la mia passione è andata scemando, e si è trattato di un processo irreversibile.
Il fatto che l'ultima cosa pubblicata risalga ormai a quasi tre anni fa è piuttosto ironico e paradossale, dato che se c'era una cosa che mi infastidiva all'interno della blogsfera sono sempre stati i blog lasciati morire senza un adeguato commiato ai lettori (pochi o tanti, fedeli o occasionali che fossero).
Non so perché io non abbia mai voluto ufficializzare la fine di questa esperienza. Non credo sia unicamente imputabile alla pigrizia. Forse inconsciamente ritenevo giusto contemplare la possibilità che un giorno il sacro fuoco del blogger mi avrebbe nuovamente pervaso.
La verità è che Il bosco dei 100 acri è figlio di un contesto che non esiste più. Una testata giornalistica o una rivista sono in grado di mutare forma e di sopravvivere all'avvicendarsi dei direttori e delle redazioni, ma un blog invece è strettamente legato agli umori e alle vicende personali del suo autore.
E la mia vita attuale, le mie passioni e i miei interessi sono troppo diversi rispetto ad otto anni fa per far sì che io mi senta ancora in empatia con questo luogo virtuale. Per quel che concerne alcune tematiche sono le mie idee stesse ad essere mutate (rileggendomi mi riesce difficile o addirittura impossibile riconoscermi ancora all'interno di determinate posizioni assunte in passato).
Non escludo che io non possa nuovamente avvertire l'esigenza di dare sfogo alla mia voglia di scrittura e di condivisione dei miei pensieri ma la logica suggerisce che eventualmente ciò non potrà che avvenire in luoghi e forse anche in forme differenti.
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno commentato o semplicemente letto un mio post, indipendentemente dal giudizio maturato nei riguardi di ciò che ho scritto.