lunedì 2 luglio 2012

DAVIDE NON BATTE GOLIA. LA SPAGNA SI RICONFERMA MERITATAMENTE CAMPIONE D'EUROPA

Domenica 1 luglio 2012. In Ucraina, nella splendida cornice dello Stadio Olimpico di Kiev, si consuma il trionfo della Spagna, che dopo aver vinto una finale il cui esito non è mai stato realmente in discussione si riconferma Campione d'Europa bissando la vittoria del 2008 e inanellando uno storica tripletta che comprende anche il titolo di nazionale Campione del Mondo ottenuto due anni fa in Sudafrica.
Nessuna sorpresa dell'ultima ora, le formazioni sono quelle annunciate alla vigilia. Sul fronte azzurro l'unica novità rispetto alla vittoriosa semifinale contro la Germania è il rientro di Abate sulla fascia destra al posto di Balzaretti.

Nonostante prima del match il ct iberico Vicente Del Bosque abbia dichiarato che l'Italia è stata la squadra che più ha messo in difficoltà le Furie Rosse (nella prima giornata del gruppo C, partita che si era conclusa 1 a 1) il copione dell'atto conclusivo di Euro 2012 è ben diverso, con la Spagna che sin dalle prime battute dà l'idea di essere padrona del campo.

Il vantaggio della Roja arriva al 14' su un colpo di testa di David Silva, che trasforma in gol un cross di Fabregas, abile nel sfruttare le incertezze di Chiellini e di Buffon. Al 21' è costretto a dare forfait proprio il difensore bianconero, il cui posto viene preso da Balzaretti. La reazione dell'Italia è sterile e si limita a qualche tiro dalla distanza e a un paio di calci d'angolo. La Spagna legittima la propria superiorità al 41', quando Jordi Alba conclude una splendida azione corale (tocco di David Silva per Iniesta, che prima tiene palla e poi e trova il varco giusto per l'esterno ex Valencia) battendo Buffon per la seconda volta con un tiro di sinistro. Il primo tempo si conclude con la Spagna meritatamente in vantaggio per 2 a 0.
Al rientro in campo Prandelli prova a giocarsi la carta Di Natale al posto di uno spento e opaco Cassano, e la mossa sembra essere quella giusta, dal momento che l'attaccante dell'Udinese sfiora il gol al primo minuto della ripresa con un colpo di testa che finisce alto di un soffio.
Si tratta però di un fuoco di paglia.
Gli iberici continuano a tenere il pallino del gioco controllando agevolmente il match.

Al 56' Prandelli opera il suo terzo e ultimo cambio sostituendo Montolivo con Thiago Motta. Tre minuti dopo Del Bosque sostituisce invece un ottimo David Silva con Pedro. Al 61' si materializza la beffa azzurra: Thiago Motta, entrato da appena cinque minuti, è costretto ad abbandonare il campo a causa di un problema muscolare, con l'Italia che rimane così in dieci. La partita di fatto termina qui, con la Spagna che dà l'impressione di non voler infierire.
Sul fronte spagnolo al 75' entra Torres, che si dimostra particolarmente voglioso di lasciare il segno, riuscendo a firmare il gol del 3 a 0 nove minuti più tardi. L'ex Liverpool viene imitato dal compagno di club Mata, che fa il suo ingresso al minuto 86 e che 120 secondi più tardi, proprio su assist di Torres, timbra il gol del 4 a 0 che manda i titoli di coda.
Dopo tre minuti di recupero l'arbitro portoghese Pedro Proenca (che durante il corso dell'incotro ha negato un calcio di rigore alla Spagna per un evidente tocco di mano in area di Bonucci) fischia la fine, dando il via ai festeggiamenti spagnoli.

La Spagna vince con pieno merito l'Europeo senza aver mai perso una partita dando vita ad un triplete che in precedenza non era mai riuscito a nessuna altra nazionale ad eccezione del Brasile, mentre Vicente Del Bosque diventa il primo allenatore ad aver vinto Champions League, Europeo e Mondiale, entrando di diritto nella storia di questo sport.
Andando oltre le ragioni del campanilismo e del tifo non si può non riconoscere che la Spagna ha fatto qualcosa di estremamente rilevante e che finirà negli annali, riuscendo a coniugare bel gioco e vittorie da ormai quattro anni.

E sembra che non abbia nessuna intenzione di fermarsi.

Standing ovation.


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