"Baldini assaggia
Il maratoneta d'oro ad Atene 2004 visita per la prima volta Pechino: "Qui in Cina l'individuo non esiste. Ho visto che la gente obbedisce a ordini che vengono dall'alto"
di Francesco Liello
PECHINO (Cina), 18 aprile 2008 - Dopo la delusione di Londra, Stefano Baldini ha deciso di voltare pagina volando a Pechino per un sopralluogo al percorso della maratona olimpica. Una visita voluta anche da Coni e Fidal per permettere all'atleta di capire meglio la gara che dovrà affrontare. Baldini è la prima delle punte azzurre a venire in Cina anche per controllare un problema di cui si parla da anni: le condizioni atmosferiche della città, criticata per l'inquinamento.
L’INQUINAMENTO - Ma nell'ultimo mese molte cose sono cambiate e la situazione, con una forte crescita di nazionalismo, l'ha notata anche Baldini in soli due giorni. "Martedì pomeriggio sono andato a fare una passeggiata vicino all'hotel, a Piazza Tienanmen e verso la Città Proibita , e sono stato fermato da molte persone" dice, ma non era perché riconosciuto come campione olimpico, ma solo perché i cinesi che parlano un po' di inglese fermano la gente per strada per poter chiacchierare (a parte chi cerca poi di vendere qualcosa). Quello che ha sorpreso Baldini è soprattutto la visione dei cinesi verso la situazione in Tibet: "Ho chiesto se questo delle minoranze fosse un problema da dover risolvere e la risposta è stata affermativa. Lì per lì ho pensato che intendevano che era giusto dover cercare una soluzione ma poi ho capito che invece per loro il problema è proprio la minoranza etnica. Ma credo che non abbiano una vera concezione di quello che accade e si adeguino a quello che viene detto loro". Ed è questo aspetto che Stefano Baldini ha notato di più, anche leggendo il China Daily, giornale in lingua inglese: "E’ la mia prima volta a Pechino e sono curioso, quindi l'ho sfogliato e mi sono subito reso conto che le notizie erano a senso unico. Ho capito il concetto di propaganda di cui spesso si sente parlare. Anche le immagini della fiaccola sono tutte a favore della Cina e contro chi protesta. Questo non vuol dire che io sia a favore di chi fa azioni forti contro la fiaccola, anzi, ma trovo che non sia bello vedere cattiva informazione sui giornali, o almeno vedere solo informazione di parte". E, anche senza leggere giornali in cinese, la sua impressione è che succede a tutti i livelli: "Come per l'inquinamento. Fino a poco tempo fa andavano tutti in giro con le mascherine davanti alla bocca, poi il governo ha iniziato a dire che non c'è inquinamento e le hanno tolte. Ma basta alzare gli occhi al cielo per vedere quanto è sporca l'aria. Credo che la gente ancora non sia in grado di fare scelte individuali".
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