mercoledì 13 giugno 2007

QUALCHE CONSIDERAZIONE SULL'IMMIGRAZIONE

Generalmente una delle accuse che viene rivolta con maggiore frequenza allo schieramento di centrodestra è quella di razzismo e xenofobia.
Personalmente quelli che accusano di razzismo e xenofobia gli elettori del centrodestra mi fanno ridere.
Un razzista è qualcuno che nutre disprezzo verso qualcun altro a priori, indipendentemente dal comportamento e dalle azioni, tipo i membri del Ku Klux Klan.
Ovviamente sull'imbecillità di queste persone non mi soffermo neanche.
L'atteggiamento opposto è invece quello del buonismo irresponsabile e politicamente corretto.
Per scaricarsi la coscienza di fronte alla povertà che dilaga in certe parti del mondo ci si dichiara a favore dell'immigrazione incontrollata, cosa che ci fa pensare di essere "buoni" perchè si offre un'occasione a tutti, sapendo benissimo che il nostro Paese non è in grado di risolvere il problema della povertà che affligge il Terzo Mondo da solo, che molti di quelli che arriveranno qui non troveranno mai un lavoro, che saranno costretti a dormire sulle panchine, nelle case abbandonate, in condizioni igenico-sanitarie insostenibili, disorientati perchè sradicati dal loro mondo...
Però offrire questo tipo di prospettiva secondo qualcuno vuol dire essere buoni, vero?!
E' ovvio che questo comporti che alcuni decidano di vivere di espedienti perchè costretti, senza contare ovviamente che se l'immigrazione è incontrollata statisticamente arriveranno anche i criminali "per vocazione", e questo non fa altro che produrre, non tanto paradossalmente, l'effetto opposto da quello desiderato dai buonisti, ovvero il diffondersi del pregiudizio e dell'intolleranza.
Se io non conosco qualcuno verosimilmente sarà il contatto con lui che formerà in me un'opinione.
E' chiaro che se a causa dell'immigrazione incontrollata, che in quanto tale non seleziona, la mia esperienza pratica fa sì che la maggior parte degli immigrati con cui ho a che fare è protagonista di atti illegali anche se ero partito mentalmente "neutro" e senza pregiudizi in me prenderà corpo lo stereotipo negativo dell'immigrato, mentre se il primo contatto fosse stato diverso il mio giudizio sarebbe stato positivo.

Esaminiamo invece l'impostazione culturale del becero popolo di centrodestra.
Prendiamo la Bossi-Fini...
Si diceva:
Un immigrato che arriva nel nostro Paese deve dimostrare di avere un lavoro e un'abitazione, e non deve avere precedenti penali nel proprio Paese di origine.
Se una persona non ha mai commesso reati statisticamente è molto probabile che non lo farà neanche in Italia, ed il fatto che abbia un lavoro e un'abitazione rende improbabile il ricorso ad atti illegali (l'Istat infatti certifica che gli immigrati regolari commettono percentualmente meno crimini degli italiani).
Si dice:
"C'è un gran numero di lavori che gli Italiani non sono più disposti a fare"
Benissimo...
Poichè c'è un gran numero di persone disposte ad emigrare ho la possibilità di scegliere, ed i criteri principali ovviamente non possono che essere la fedina penale e le qualifiche professionali.
Questo fa sì che un certo numero di individui abbia la possibilità di fuggire dalla miseria e dalla povertà costruendosi una vita migliore, che l'economia italiana (e quindi tutta la società) ne tragga beneficio e che l'incontro di culture diverse (in virtù del processo di selezione) non generi tensioni e non alimenti sentimenti di odio reciproco.
Qualcuno potrebbe rispondermi:
"Ma così rimangono escluse un gran numero di persone!"
Certo, ma se la nostra economia non è in grado di assorbirle non sarebbero comunque riuscite a costruirsi una vita migliore anche venendo qui e avrebbero comunque continuato a vivere in condizioni disperate, con l'aggravante che ciò comporta per noi problemi di ordine pubblico e di aumento della criminalità, fenomeni che sono alla base dell'intolleranza e del razzismo e che in ultima analisi danneggiano proprio quegli immigrati onesti che a parole tutti vorremmo aiutare!
Lascio giudicare a chi legge quale fra le tre impostazioni che ho descritto sia quella di maggior buonsenso.
Eh già, ma poi quelli di centrodestra sono "xenofobi e razzisti"...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche qui sono daccordo. Altra cosa è invece il diritto di cittadinanza. E questo purtroppo è dovuto al fatto che i governi non sono libertari. Quindi quando un governo accorda il diritto di voto, praticamente suddivide la mia "porzione di proprietà" della res publica con altri estranei senza il mio consenso.
E diminuisce di pari passo il mio potere decisionale.
Ci vorrebbe il rispetto della proprietà privata.

Lo PseudoSauro ha detto...

Mi pare corretto. In fondo si tratta di definire l'identita' degli italiani come ha fatto Huntington per gli americani, cos'e': culturale, etnica, religiosa o cos'altro? Qualunque sia la scelta, questa definizione implica il diritto di sovranita' che altro non e' se non la proprieta' del popolo italiano sul suo territorio. E' ovvio che l'immigrazione forzata con conseguente concessione della cittadinanza in un amen, corrisponde ad un esproprio. Proletario o meno che sia, ma di esproprio si tratta, perlomeno giuridicamente.

Quanto ai "lavori che gl'italiani non vogliono fare", bisogna fare in modo che convenga loro di farli. Certo non si puo' pretendere che dal sud vengano al nord e vivano in venti in una cantina... se questo e' il motivo per cui gl'italiani diventano scansafatiche, direi che e' fino comprensibile.

Considerato che la disoccupazione sta intorno al 7% della popolazione attiva e l'immigrazione poco sotto, se ne dovrebbe evincere che basterebbe fare lavorare gl'italiani che non ci sarebbe nemmeno bisogno di ricorrere a mano d'opera straniera.

Ovviamente la manodopera non qualificata proveniente dai paesi del terzo mondo costa molto meno... ed ecco qua che diventiamo "xenofobi".. Fino i socialisti chiamavano "crumiri" o "esercito di riserva" i lavoratori che erano disposti a lavorare sottocosto. Che siano diventati "liberisti" pure loro? :-)

Anonimo ha detto...

Quando si parla di sinistrati è opportuno rendersi conto che chiunque non sia tra i fedeli della loro religione è un fascista, un razzista, ecc....

Se fai una legge contro l'immigrazione parassitaria, cioè un provvedimento che punisca i parassiti e non le etnie, sei comunque fascista. Tutto ciò rientra nel problema di fondo del capitalismo e della proprietà privata e nel mistero della fede chiamato "uguaglianza sociale".

www.italianlibertarians.splinder.com

Anonimo ha detto...

Mi scuso con tutti quello che hanno commentato per il ritardo con cui rispondo,ma nell'ultima settimana sono stato completamente assorbito da impegni universitari!

per LibertyFighter: direi che il concetto di proprietà privata anche per quanto concerne il diritto di cittadinanza è estremamente interessante..

per Lo Psedosauro:
dubito sia possibile convincere tutti gli italiani disoccupati ad accettare ogni tipo di lavoro..
In fin dei conti l'aspirazione al conseguimento di uno status migliore,soprattutto per chi è figlio di operai e si è impegnato seriamente nello studio,è legittima..
Il problema è che a causa di corporazioni,interessi sindacali,mancanza di libero mercato e di meritocrazia il nostro mercato del lavoro non è abbastanza fluido,e questo causa frustrazione nelle persone giovani,intelligenti e preparate e che contemporaneamente l'immigrazione è superiore alla domanda e completamente incontrollata,priva del minimo processo di selezione..

per Jinzo:
concordoo con quanto hai scritto,e..
Bentornato!
Era un po' che non ti facevi sentire,anche nel tuo blog..