domenica 10 giugno 2007

LIBERTA' DI PROSTITUIRSI

Un recente articolo pubblicato sul Corriere della Sera mi ha indotto a scrivere un post sull'argomento prostituzione.
Giuliano Amato, attuale ministro dell'Interno, ha affermato in più occasioni di voler rendere illegale la prostituzione e di non essere minimamente interessato alla tutela della privacy nei confronti dei clienti delle prostitute, opinione che ha suscitato molti consensi e dalla quale personalmente dissento in modo radicale.
In che cosa consiste la prostituzione (che, lo vorrei ricordare, non è praticata solamente dalle femmine, ma anche dai maschi, cosa della quale ci si dimentica un po' troppo spesso...)?
Nel fatto che un individuo accetti di fornire una prestazione sessuale in cambio del pagamento di una cifra precedentemente concordata.
Ovviamente chi fornisce la prestazione deve farlo in maniera volontaria, e vista la particolare natura del servizio offerto oltre che la volontarietà l'altro presupposto fondamentale deve logicamente essere quello della consapevolezza (ovvero chi sceglie liberamente di prostituirsi deve necessariamente essere maggiorenne); laddove queste condizioni vengano rispettate in base a quali motivazioni si può razionalmente giustificare il divieto a prostituirsi?
Alcuni diranno che il fatto che non vi sia sfruttamento e che la scelta sia fatta in assoluta libertà non consente comunque di giustificare la prostituzione per motivi di carattere etico e morale.
Da liberale il quesito che pongo è sempre lo stesso:
quando un'azione è compiuta su base volontaria e non lede i diritti di terze persone chi si può arrogare il diritto di ergersi a giudice supremo decretando quello che è "morale" e quello che non lo è?
I motivi per i quali due persone decidono di fare sesso possono essere i più svariati..
Per procreare, come atto d'amore che suggella una profonda intesa psicologica ed emotiva, per puro piacere fisico...
Ovviamente una persona (a maggior ragione se si tratta di un credente) ha tutto il diritto di pensare che il sesso non debba essere scisso dai sentimenti, ma non può estendere ed imporre questa sua convinzione a tutto il resto della società!
-"Prostituirsi non può essere considerato un lavoro, la mercificazione del corpo è degradante"
Perchè utilizzare il mio corpo (del quale sono proprietario) per guadagnare dei soldi dovrebbe essere degradante se lo decido liberamente?
Una persona particolarmente bella che lavora come modello o modella non guadagna forse dei soldi attraverso l'utilizzo del proprio corpo?
E una persona che di natura ha una notevole forza fisica che gli consente di essere ingaggiata per lavori manuali particolarmente faticosi?
E una persona che ha la fortuna di nascere con particolari doti fisiche che le consentono di intraprendere una carriera sportiva?
-"Una persona che sceglie di prostituirsi non può mai farlo liberamente, anche quando apparentemente non è costretta da nessuno alla base ci devono necessariamente essere disagi di natura psicologica"
E' del tutto opinabile...
-"Una persona che decide di gudagnare soldi facendo sesso con degli estranei può farlo solo perchè costretta dalla povertà"
A parte che non è vero...
Potrei riportare decine e decine di biografie di ragazze che hanno scelto di intraprendere la carriera di pornostar pur proveniendo da famiglie economicamente benestanti per puro divertimento...
E comunque sia il fatto che una persona lavori per soddisfare esigenze economiche vale per il 99% degli individui, chi sceglie la prostituzione volontariamente lo fa perchè la considera un'alternativa migliore ad altri tipi di impieghi o alla disoccupazione.
Ripeto, quello che va accertato sono consapevolezza e volontarietà, per cui sì alla repressione feroce nei confronti di chi obbliga qualcuno a prostituirsi minacciando e picchiando e a chi fa arrivare nel nostro Paese decine e decine di ragazze con l'inganno organizzando autentiche tratte delle schiave, ma no alla demonizzazione in assoluto della prostituzione sulla base di non meglio specificate ragioni etiche e morali!
Ovviamente non ignoro le conseguenze connesse alla prostituzione, ovvero il dilagare del degrado e della criminalità nei quartieri dove viene maggiormente praticata, ma questa è la conseguenza del proibizionismo statale che l'ha consegnata nelle mani della criminalità organizzata.
A mio avviso una soluzione ottimale potrebbe essere quella che è stata utilizzata in Germania con la creazione di Artemis, avvenuta in occasione dei mondiali di calcio che si sono tenuti in quel Paese lo scorso anno: una struttura lussuosa e dotata di ogni confort dove vengono garantiti elevati standard igenici e di sicurezza, all'interno della quale lavorano circa 100 ragazze con turni liberi scelti da loro stesse e dove si arriva a guadagnare anche 10.000 euro al mese.
La prostituzione in Germania è sata legalizzata a partire dal 2001: le prostitute sono soggetti fiscali, con diritto all'assistenza sanitaria e alla pensione, ed esiste un sindacato delle professioniste (Hydra) e uno dei clienti (Lust und Prostitution).
Per ciascuna ragazza ogni casa di appuntamenti paga una tassa di circa 20 euro al mese; da questa tassa solo il municipio di Colonia incassa 700 mila euro ogni 30 giorni.
Purtroppo temo che falsi moralismi, ipocrisie e potenti lobby criminali ben intenzionate a non farsi scippare di un settore che fattura cifre elevatissime faranno sì che per l'Italia una svolta autenticamente liberale sarà impossibile (o comunque assai difficoltosa) anche in questo settore.

2 commenti:

Grendel ha detto...

"chi si può arrogare il diritto di ergersi a giudice supremo decretando quello che è "morale" e quello che non lo è?"
Nesuno. Ecco perchè morale e etica non dovrebbero avere cittadinanza in uno stato di diritto.
A volte si ha proprio l'impressione che certi moralismi abbiano la loro convenienza....

Anonimo ha detto...

Lo penso anche io..
E' l'unica spiegazione plausibile,volendo escludere quella secondo la quale il 99,9% della popalazione è composto da idioti..