giovedì 3 maggio 2007

L'ASSETTO ISTITUZIONALE DELLA REPUBBLICA ISLAMICA DELL'IRAN E L'IMPOSSIBILITA' DELLA MODERNIZZAZIONE SOCIALE

Qualche tempo fa, durante il corso di una discussione avvenuta sul blog di Lexi Amberson, riguardo alla situazione in Iran, mi è stato risposto:
"Il discorso è viziato alla base. Tanto per cominciare, il fondamentalismo iraniano è così potente grazie all'invasione in Iraq; giusto per dire che, alle volte, è meglio non fare niente che combinare casini.
Sanzioni ed embarghi sono una strategia controproducente, ma anche il regime change a base di bombardamenti aerei. Non c'è una soluzione facile, non per questo dobbiamo riciclarne una dimostratasi disastrosa. Sta di fatto che, fino a qualche anno fa, l'Iran era un paese rivolto al cambiamento, con un presidente riformista e una gioventù curiosa e ribelle; e questo ANCHE grazie al contesto di dialogo e di distensione (da parte di Europa e dell'amministrazione Clinton). Cos'hanno portato gli ultimi sette anni di voce grossa?"
Mi soffermerei con particolare attenzione su questa frase:
" Sta di fatto che, fino a qualche anno fa, l'Iran era un paese rivolto al cambiamento, con un presidente riformista e una gioventù curiosa e ribelle"

Esaminiamo l'assetto istituzionale dell'Iran:
-CAPO DEL POTERE GIUDIZIARIO: ha il compito di decidere le pene (ovviamente sulla base della legge islamica);
-PRLAMENTO (Maylis): è monocamerale ed è composto da 290 membri;
-PRESIDENTE: si accede alla carica mediante elezione popolare diretta, presiede e coordina l'attività dell'esecutivo;
-CONSIGLIO DEI GUARDIANI: è un organo composto dagli Ayatollah che ha il compito di vigilare sul rispetto dei principi della religione islamica e di assicurarsi che tutte le leggi approvate dal Parlamento non violino i precetti religiosi. Ovviamente le sue valutazioni sono completamente arbitrarie;
-CONSIGLIO DI CONTROLLO: ha la funzione di mediare nelle dispute tra PARLAMENTO e CONSIGLIO DEI GUARDIANI;
-GUIDA SUPREMA: è al tempo stesso la massima autorità religiosa e la più importante carica politica del Paese, in caso di dispute tra il PARLAMENTO ed il CONSIGLIO DEI GUARDIANI la decsione finale spetta a lui, ed è insidacabile;

Come è facilmente intuibile non fa nessuna differenza che il Presidente sia un riformista come Khatami o un estremista come Ahmadinejad, chi detiene realmente il potere sono gli Ayatollah, ed in particolare Khamenei (la Guida Suprema)..
Che vincano i riformisti o i fanatici religiosi non fa nessuna differenza, perchè tanto alla fine gli Ayatollah sono in grado di bloccare qualunque iniziativa a loro sgradita!
L'Iran non ha alcuna possibilità di cambiamento utlizzando il metodo elettorale, l'unica speranza per i democratici presenti in quello Stato è rappresentata da un'intervento esterno (non necessariamente di tipo militare), ipotesi però che in Occidente viene osteggiata dai più, che la bollano con i soliti appellativi quali "ingerenza" ed "imperialismo occidentale".
Alla faccia della lotta per la conquista della democrazia e della libertà condotta con coraggio ed orgoglio dai ragazzi di Teheran!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Eccomi!
Interessante l'assetto istituzionale iraniano.
Cmq non preoccuparti, il tipo ha ragione. Qualche anno fa, l'Iran era uno stato molto più liberale è rivolto all'occidente.
Esattamente fino alla cacciata dello Scià.

Anonimo ha detto...

Hai ragione..
Magari intendeva proprio questo e io non l'ho capito!
Grazie per la visita e per aver ricambiato il link!